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La rilevazione della malattia della valvola mitrale spesso avviene più tardi del dovuto, dato che i suoi segnali iniziali possono essere vaghi e non specifici. Pertanto, è raccomandata una valutazione specialistica regolare, idealmente iniziando tra i 30 e i 40 anni, e consultare un cardiologo di fronte a sintomi quali affaticamento, difficoltà respiratorie, vertigini, perdita di coscienza, aritmie, gonfiore delle estremità o dolore al petto, che possono indicare problemi valvolari.
Procedura Diagnostica La diagnosi di disturbi mitralici si avvale inizialmente dell’ecocardiogramma, che può essere seguito da tecniche più specifiche come l’ecocardiografia sotto sforzo, l’ecocardiogramma transesofageo, o la risonanza magnetica con contrasto per identificare la patologia prima che la situazione peggiori.
Trattamento della Malattia Mitralica Sebbene molti disturbi delle valvole cardiache possano essere gestiti con farmaci, vi possono essere circostanze che necessitano di un intervento chirurgico. È quindi cruciale affidarsi a centri specializzati nel trattamento delle patologie cardiache. La decisione su quando e come intervenire chirurgicamente dipende dalla condizione clinica del paziente, avendo come opzioni la riparazione mitralica tradizionale tramite sternotomia o metodi chirurgici minimamente invasivi. La riparazione, rispetto alla sostituzione valvolare, offre vantaggi quali l’evitamento di protesi e terapie anticoagulanti e un minor rischio di endocardite.
Applicabilità della Cardiochirurgia Mininvasiva La chirurgia mininvasiva è preferibile nella maggior parte dei casi, esclusa la stenosi mitralica severa che richiede sostituzione a causa della calcificazione. Questa tecnica riduce il trauma per il paziente e accelera il recupero, rappresentando un’opzione vantaggiosa anche per i pazienti anziani che potrebbero non tollerare procedure più invasive come la sternotomia. Tipicamente, l’intervento mininvasivo ha una durata media di 50 minuti, con un periodo di degenza di circa una settimana e una rapida ripresa delle attività quotidiane, spesso senza la necessità di riabilitazione.
Dettagli sull’Intervento Mininvasivo L’approccio chirurgico minimamente invasivo prevede un’incisione minore nello spazio tra le costole per accedere all’atrio sinistro e procedere con la riparazione della valvola mitrale a cuore fermo. Questa metodologia si estende anche al trattamento delle valvole aortica e tricuspide, utilizzando strumenti specializzati e la più avanzata tecnologia, inclusa la visualizzazione interna del torace mediante microcamere.
RIPARAZIONE O SOSTITUZIONE VALVOLARE MITRALICA ENDOSCOPICA.
La chirurgia mitralica endoscopica è una procedura chirurgica a cuore aperto eseguita senza apertura del torace.
Si pratica una piccola incisione di circa 3 cm (periareolare destra nell’ uomo e sottomammaria destra nella donna) attraverso la quale vengono inseriti gli strumenti
chirurgici e l’anello protesico mitralico (in caso di riparazione) o la protesi valvolare biologica o meccanica (in caso di sostituzione).
Tre piccoli orifizi di dimensioni inferiori al centimetro vengono praticati nella parete laterale del torace per l’introduzione della telecamera e degli strumenti chirurgici e il successivo posizionamento dei drenaggi toracici.
La circolazione extracorporea viene avviata attraverso un approccio femoro-femorale.
La procedura viene eseguita integralmente per visione indiretta utilizzando visori tridimensionali che consentono al chirurgo di lavorare su immagini ad altissima definizione di dimensioni notevolmente aumentate e quindi con una precisione chirurgica molto superiore rispetto alla visione diretta. La fotografia 1 illustra il risultato finale in un paziente di sesso maschile.
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